Si preannuncia una domenica bollente, così decidiamo di prendere un po' di fresco sull'Appennino reggiano, al lago Calamone, più noto come lago del Ventasso. Partiamo con calma, in modo da arrivare per ora di pranzo in zona Ramiseto, per poi andare al lago nel primo pomeriggio. Fortunatamente troviamo posto (dopo un paio di telefonate con esito "siamo al completo") dalla Iole e prenotiamo, perchè anche qui nel giro di breve farà tutto esaurito.
Il locale è proprio sulla strada, con un piccolo ma comodo parcheggio dall'altra parte della carreggiata; si attraversa il bar e si entra nella sala da pranzo, che viene condivisa con gli ospiti dell'albergo soprastante. I tavoli sono distanziati fra loro, l'arredamento è un po' anonimo, non c'è nulla che cattura lo sguardo, né in senso positivo né negativo.
Siamo fra i primi a sederci e come tali veniamo immediatamente serviti da un cameriere, solerte e gentile (ci porterà i cucchiai aggiuntivi per i bambini, il cuscino...). Optiamo per un piatto di tagliatelle da dividere in due per i bambini, una porzione di ravioli con ripieno di carne al ragù per mio marito e un piatto di cappeletti in brodo per me (con la scusa che poi avrei sentito meno caldo...davanti a tortellini e cappelletti non mi fermano di certo 40 gradi all'ombra!). Chiediamo vengano servite prima le tagliatelle di modo che i bambini possano mangiare / essere imboccati prima di noi e poi possiamo mangiare in pace noi due. Arriva la porzione divisa già in due piatti, ed è una signora porzione, la pasta è fatta in casa, sufficientemente ruvida, il ragù buono, 4 cappelli. I ravioli non li ho assaggiati ma a dire di Alessandro erano buoni. I cappelletti erano anch'essi di fattura domestica, molto piccoli, cotti al dente ma sapevano di poco (certamente non mi aspettavo dei tortellini modenesi, a Reggio fanno i cappelletti e il ripieno è diverso) e in alcuni si sentiva sapore di parmigiano grattato molto vicino alla crosta, leggermente stantio; il brodo non ha aiutato a tirarli su di sapore. Sto considerando che è più difficile trovare un brodo buono che un tortellino altrettanto buono, e dire che non è così difficile...Come secondo ci lasciamo tentare da costolette d'agnello fritte e patate fritte per due. La carne viene servita tiepida, io l'avrei voluta bollente, è ben impanata e ben fritta però la carne è dura e poco saporita; le patatine sono industriali. Due bottiglie di acqua naturale, logicamente Ventasso, buona, e una quartino di lambrusco (2 euro), che ho poi visto essere il Prà di Bosso Casali, non male per un vino che ci si sarebbe potuti aspettare alla spina. Prendiamo il caffè al banco del bar, non ricordo la torrefazione ma buono. Il conto finale è di 48,10 euro (primi a 6 euro e secondi e 7 euro ciascuno), che ci verrà scontato a 46 euro e solo in seguito noterò che ci hanno fatto pagare solo 3 coperti, anche se eravamo in quattro e i bambini hanno scorpacciato tutti i grissini. Veramente poco.
Penso che 3 cappelli rappresentino la qualità /gradimento di quanto consumato in questa occasione.
Servizi igienici: consigliato andare in quello a servizio dell'albergo, meno frequentato, e non in quello del bar, posto a fianco della cucina.
Il lago del Ventasso in realtà non l'abbiamo nemmeno visto, non siamo riusciti a parcheggiare l'auto dalla gran gente che c'era, così abbiamo girovagato in auto e senza accorgercene siamo arrivati in Toscana. Strada del ritorno via Langhirano con sosta al castello di Torrechiara, che da solo merita il viaggio.
Consigliato!