Manco fossimo una delegazione "ufficiale" per le celebrazioni del 150°, venerdì sera decidiamo di ritornare presso uno dei ristoranti, che a nostro avviso, eccelle per qualità del cibo e disponibilità del ristoratore in zona.
Diciamo piuttosto una delegazione "allargata", visto che siamo 3 napoletani (io, mia moglie e un'amica), un berlinese naturalizzato "napoletano" ma cittadino del mondo, un veneziano e una milanese.
Insomma 3 coppie di carissimi amici che si ritrovano dopo un pò di tempo in previsione di una serata all'insegna del buon cibo e di allegria.
Andiamo sul sicuro; la Locanda del Caracciolo, località Dragoncello, frazione di Poggio Rusco, comune mantovano ma alle porte di Mirandola, da felice scoperta 3 anni fa, è ora un appuntamento usuale quando abbiamo il desiderio di trascorrere una piacevole serata.
Il patron Luca, ragazzo disponibile, anfitrione affidabile, ci accoglie con la solita simpatia.
Un tavolo più isolato, anche se venerdì sera non pullulava di clienti.
Direi purtroppo, perchè il locale merita certamente un'attenzione maggiore, ma sicuramente l'ubicazione non è favorevole.
Ci viene servito un fresco prosecco veneto ad accompagnare un cestino di pani e sfizi vari da forno, insieme a una calda frittatina di porri e zucchine, mentre osserviamo golosi il menu, sia di terra sia di mare presente sui tavoli.
Come al solito optiamo per cibi di "terra", ma prima o poi arriveremo a provare qualche specialità di mare, sapientemente descritta da Luca.
Come antipasti, da condividere, tre terrine fumanti e abbondanti, due composte da scamorza silana affumicata, ricottina, radicchio trevigiano e tartufo bianchetto (una reale golosità) e una (la mia preferita) fatta alla stregua della pappa al pomodoro toscana, con l'aggiunta di salama mantovana che la rende ancora più appetitosa.
Ancora, un piatto abbondante di radicchio belga caramellato all'aceto balsamico e pancetta croccante (una vera e propria delizia), un tagliere di affettati mantovani e non, condito da vari formaggi e mostarde al melone bianco, alla cipolla e ai fichi.
Infine alcune variegate bruschettine colorate e multigusto.
Dato che gli antipasti sono già più che soddisfacenti, c'è chi si schiera dalla parte di un primo, chi solo su un secondo.
Per cui arrivano, per i primi, un tris composto da pappardelle al ragù di cinghiale, bigoli con lambrusco e salsiccia, e delicatissimi casunsei ripieni di ricotta e rapa rossa con pancetta e semi di senape.
L'altro primo sono i classici tortelli ripieni di zucca, ma abbinati a un delizioso ragù di maialino in agrodolce.
Come secondi arrivano tre filetti di manzo argentino alla griglia, rigorosamente "vivi" e bocconcini di filetto di maialino in agrodolce.
La carne è davvero qualitativamente buona, la preparazione e il condimento da applausi.
Come contorni optiamo per alcune grigliate di verdura, radicchio di chioggia grigliato al rosmarino e insalatine croccanti con noci, grana e aceto balsamico, nonchè una piccola porzione di patate al forno.
Il tutto accompagnato da un ottimo lambrusco mantovano, tale "Novecento" dell'azienda Roberto Negri.
Nonostante la sazietà non riusciamo a sottrarci all'assaggio di alcuni dessert che completano una cena soddisfacente.
Strudel al cioccolato, budino del vescovo (una sorta di pan di spagna, zabaione e tuorlo zuccherato), budino all'amaretto, e salame di cioccolato, annaffiato con un fresco zibibbo di marsala.
Caffè, compreso di tocchetti di sbrisolona e cantuccini, e ammazzacaffè.
Il tutto per 35 euro sicuramente meritatissimi.
Ancora una volta il "Caracciolo" (Santo patrono dei cuochi, ci sarà un motivo....) non tradisce.
Imperdibile!!!
[joy]
20/03/2011