Nell’ottica della rassegna “dal tortello alla torta”, si ritorna, a distanza di una anno, alla Taverna del Villico. Il menù è leggermente variato e questo è un incentivo in più a percorrere la trentina di chilometri che portano a Currada.
Non è proprio freschissimo, la veranda in legno non è climatizzata, fra le altre cose ci sono un po’ troppe mosche, viene comunque portato un ventilatore a piantana che muove l’aria e piano piano la temperatura diventa gradevole.
L’ambiente è molto rustico, il tovagliato in stoffa a quadretti dona un aspetto datato, così come la coppa in ceramica per l’ acqua.
Assieme a due bottiglie d’acqua mi viene servito un discreto lambrusco Campogrande imbottigliato per Benincasa dalla Cantina Tirelli di Gualtieri.
E si parte con un bel piatto di Spalla di San Secondo accompagnato da misticanza all’ aceto balsamico, un antipasto “defaticante” che apre alla tortellata che seguirà.
Arrivano assieme due pirofile contenenti:
tortelli di mele renette e cipolla di Tropea, li ricordavo stratosferici e la memoria non mi ha tradito;
tortelli di pere e gorgonzola, connubio perfetto;
a seguire altre due pirofile con:
tortelli di patate saltati con pancetta affumicata che copre un po’ il sapore delicato del ripieno;
tortelli della contessa con radicchio saltati con speck il cui sapore si associa in maniera perfetta con l’amarognolo del ripieno.
E per finire, prima del caffè:
Bomba Canusina (dolce tipico Ars Canusina), un dolce antichissimo, che risale all'anno mille, quando un pasticcere della famiglia Canossa lo realizzò per Matilde, un semifreddo con savoiardi, tanta cioccolata, tanto sassolino, una VERA BOMBA.
La rusticità del locale stasera si è trasmessa anche al gestore, pur sempre attento, preciso e veloce; una bella tortellata con venti tortelli a testa, un dolce unico nel suo genere, un conto economico, direi proprio una serata coi fiocchi.
Consigliatissimo!!
[Lisus]
08/08/2015