Venerdì sera, arriviamo casa tardi e non abbiamo molta voglia di cucinare così decidiamo di uscire per una cosa veloce. Spingi ha voglia di carne, per me va bene tutto.
Arrivati a Pavullo, con sorpresa, troviamo chiuso il locale che avevamo scelto. Un po' delusi cerchiamo un' alternativa e la troviamo al “Boscaiolo”.
Mi fa sempre piacere tornare in questo posto che chiamo “il locale dei caminetti”.
E' prestino per cena, e quando entriamo troviamo il locale ancora vuoto.
Una cameriera ci accoglie e ci fa scegliere il tavolo.
L'ambiente è particolare nei suoi interni, tre le caratteristiche principali: i caminetti, la parete di roccia e l'angolo cottura.
I caminetti.
Mi dicono che sono tutti funzionanti. I due in centro sala sono alquanto particolari, sono quadrati ed ogni lato ha un suo focolare in mattoni, la cappa è rivestita da una specie di perlinatura in tronco.
Sul lato della sala che da' sul parcheggio sono ricavate come delle salette (4-5) a nicchia ed ognuna ha il suo caminetto a muro. Decisamente particolari.
La parete di roccia.
Parte della parete di fronte alle nicchie offre un'apertura ad un lastrone di roccia ai cui piedi è ricavata una stretta vasca d'acqua che ospita dei pesci rossi.
L'angolo cottura.
E' sicuramente la prima cosa che si nota. Due griglie: una inserita in un vecchio forno, l'altra “la vera grande griglia”. Impossibile non restarne rapiti quando è in funzione…
Ci sediamo ai piedi della parete di roccia, il tavolo più vicino alle griglie, e forse quello meno in vista. Coperti curati (coperto e pane sono compresi nel prezzo), la cameriera ci porta il pane, i menù e la carta dei vini.
Il menù: i primi non sono elencati in quanto cambiano di giorno in giorno, bisogna chiedere al personale, che vi tenterà anche con gli antipasti. I secondi la fanno da padrone. Carne, carne, carne…la maggior parte alla griglia! Bovini nazionali e non, ovini e bisonte canadese, non manca il ninetto nella grigliata mista. Qualche contorno che non ho calcolato più di tanto, e naturalmente i dolci.
La carta dei vini (tre facciate): inizia con le bollicine, nazionali e non ( una sola voce per la “Vedova”) , poi bianchi e rossi, fermi e frizzanti, ordinati per regione (notevole la scelta dei toscani, assenti i rossi friulani) . Si può scegliere bottiglia o calice. Viene inoltre indicato se la vinificazione è stata fatta in inox, legno o barrique.
Una volta chiusi e riposti i menù, arriva la cameriera per l' ordine. Ci facciamo elencare i primi, poi scegliamo il vino. La scelta dei secondi viene rimandata ad un secondo tempo.
Gnocchetti ai funghi per spingi: sodi e polposi, appagante la consistenza tra le fauci…saporito anche il sughino rosso con funghi porcini. Anche la porzione nient'affatto risicata.
Tagliatelle ai funghi per me: pasta buona, buona, gialla, ben cotta, leggermente “bavosa”. Mi è piaciuta decisamente anche se il ragù di funghi porcini scivolava un po' sulle tagliatelle fatte in casa. Porzione un po' scarsina, mi ha decisamente aperto lo stomaco…
Filetto all'aceto balsamico (circa 200g) e funghi trifolati come contorno per spingi: soddisfatta la richiesta di una cottura a puntino, un filetto alto un dito tenero con una salsina caramellosa di aceto..buono buono da far la puccia. Anche i “soliti” funghi di contorno piuttosto gustosi.
Cuadrillo (circa 400g) per me: è fatto con il taglio del cuore dello scamone, mi arriva un boomerang di carne alto 2 dita, naturalmente al sangue. L'attenta cameriera si propone di condirmelo, ma lo voglio divorare così, al naturale, senza nemmeno il sale. Fantastico! Tenero e succulento. In un successivo passaggio, la cameriera mi chiede, quasi preoccupata, se era troppo al sangue… neanche per sogno, personalmente lo avrei gradito di più anche meno cotto.
Dolce per spingi: nell'indecisione del lungo elenco sciorinato dalla cameriera, la scelta si compie in un bis...1- piccola fetta di una torta della casa denominata “Delizia al caffè” (e la delizia era veramente la sua caratteristica saliente), in cui assaporavi caffè e cioccolato e una base di frolla davvero magnifica…2 Â? gelato fior di latte con mousse di fragole non male, sempre buono per chi adora il gelato.
2 caffè (offerti).
1 litro di naturale e due bottiglie di un profumatissimo e decisamente piacevole prosecco Col Vetoraz (in teoria mi sarei dovuto fermare ad una, ma un rosso diventava troppo impegnativo).
Il conto: 73 € con ricevuta fiscale (14 € di primi, 26.5 € di secondi). Spesi bene.
Conclusioni: ci tornerò sicuramente. Il servizio è attento, il personale preparato e disponibile. La qualità decisamente buona. Il prezzo adeguato. L'ambiente piacevole. Si sta bene in due, ma con la giusta compagnia di mangioni, l'esperienza potrebbe essere decisamente memorabile potendo affrontare più portate con varie bottiglie…. (l'amarone mi tentava parecchio…)
Consigliatissimo!!
[g.falconline]
30/03/2008