Martedì in pausa pranzo incontro una amica per uno spuntino veloce, ogni volta diciamo così, “veloce veloce perché abbiamo poco tempo” , ma dato che le chiacchiere non finiscono mai, ci vediamo spesso ma sempre di corsa, , e di cose ne abbiamo sempre tante da raccontarci, morale facciamo sempre le 15.00.
Lavorando tutte e due in centro la scelta non manca, ci incamminiamo per via Farini, la via della movida, che di sera è impraticabile per i comuni mortali.
Di giorno in estate è bellissima con tutti i tavolini sui marciapiedi ombreggiati dai tendoni, le tovagliette colorate, i fiori. I bar/trattorie fanno veramente a gara per attirare i clienti.
Il nostro preferito però è il Tabarro, una enoteca piccola piccola che propone una scelta di etichette infinita, piatti freddi perlopiù di salumi e formaggi, bresaola, carne secca, pesce affumicato e dolci casalinghi.
I pochi tavolini sono da due persone, disposti in fila nella stradina perpendicolare a via Farini, sempre in ombra e ventilata. Sono appoggiati su una piattaforma di legno per pareggiare il dislivello creato dal marciapiede e sormontati da ombrelloni quadrati.
E' l'una e ancora non c'è nessuno, quindi abbiamo il privilegio di sederci in pole position.
Il cameriere ci viene incontro con un sorriso a dir poco spettacolare: è nuovo, non l'abbiamo mai visto, giovane, avrà una ventina d'anni , carino e con modi molto garbati.
"ecco vedi?" dico alla mia amica "I camerieri dovrebbero essere tutti così" Lui sente e sorride di nuovo. Speriamo che non abbia pensato: "ma senti queste due babbione che fanno i complimeti ai ragazzini!!!!" perlomeno non sembra......ma ci scappa da ridere......
Ci porge il menù e la lista dei vini. Senza indugi e facendo le serie scegliamo due calici di Franciacorta , il cameriere ci consiglia il Brut San Cristoforo. Decidiamo di dividerci un tagliere di salume tipico parmigiano e un secondo tagliere di formaggi d'Alpe a latte crudo con mostarda.
Da brave bambine (si fa per dire) ce li scambieremo per stare leggere……Il tutto accompagnato da pane rustico della Lunigiana.
La lista dei vini, come dicevo prima, è molto nutrita e prevede sia bottiglie che calici, in cantina hanno circa 300 etichette prevalentemente italiane e francesi, grandi distillati difficili da reperire in altri locali e soprattutto con ricarichi onesti. Giornalmente vengono proposti una ventina di vini a calice. Spesso organizzano serate a tema e incontri con i produttori.
Il proprietario è un gran conoscitore di vini, è in grado di parlare per ore in tre lingue diverse della bottiglia che ti sta servendo....
la lista delle pietanze offre diverse proposte di salumi selezionati e formaggi, che vanno dai più piccanti ai più dolci. Noi abbiamo scelto la via di mezzo, sempre su consiglio del ragazzo.
All'interno il locale ha una saletta al piano superiore dove in inverno si sta molto bene, di solito si mangia con un sottofondo di musica anni 70/80 Neil Young, Simon & Garfunkel, Dire Straits, Genesis e compagnia bella.
Il bagno, sempre al piano superiore è piccolissimo, ridotto ai minimi termini, ma pulito.
Dopo una giusta attesa arrivano i taglieri con salame di Felino stagionato, prosciutto cotto leggermente affumicato prodotto in una azienda locale (non ricordo il nome) e crudo di 30 mesi.
L'altro tagliere contiene 5 tipi di formaggio e un bicchierino con mostarda.
Il Franciacorta ci viene servito dalla bottiglia direttamente al tavolo, ho avuto modo così di notare che era appena stappata e bella fresca.
Un cestino di pane semintegrale tagliato a fette dal filone di Pontremoli completa le nostre portate.
Il prosciutto è molto buono ma tagliato troppo spesso, la mia amica lo preferisce così e dice che è favoloso, io invece faccio fatica, anche se riconosco che è profumato, stagionato perfettamente, un ottimo sapore, ma presenta qualche filamento nervoso che mi dà un po' fastidio. Invece sia il cotto che il salame sono perfetti e si accompagnano alla grande con l'ottimo pane montanaro.
Ci scambiamo i taglieri e passo ai formaggi: il cameriere ci ha indicato da quale iniziare , ahimè non ricordo esattamente i nomi perché ero distratta ma posso assicurarvi che erano tutti buonissimi, per ultimo un parmigiano di 32 mesi eccezionale.
La mostarda di melone non è stata apprezzata in pieno, tant'è che ho chiesto se ne avessero un'altra. E come mi aspettavo è arrivata quella di fichi, che dire.... superlativa è dir poco. Ha un leggerissimo sentore di menta, fantastica, da 10 e lode.
Il vino è profumato, persistente, ottimo. Ne abbiamo bevuti due a testa abbondanti.
Abbiamo chiacchierato allegramente delle nostre cose senza che nessuno ci facesse fretta, ogni tanto il ragazzo veniva a controllare che tutto fosse di nostro gradimento senza essere troppo invadente.
Ah dimenticavo di aggiungere che all'esterno davanti all'ingresso sono sistemate due grosse botti dove i clienti della movida possono appoggiare i bicchieri.
Riassumendo il conto è così suddiviso:
due taglieri 18 euro
4 calici 18 euro
Coperto 3 euro
Totale 39 euro , a mio giudizio ben spesi se consideriamo che siamo nel cuore del centro storico a 5 metri dalla Piazza Garibaldi
Qualità del Cibo: ottima
Ambiente: molto gradevole
Servizio :garbato
Prezzo :giusto
Se vi capita di passare per Parma vi consiglio di fermarvi in questo "posto di ristoro , mescita e dispensa" come recita il biglietto da visita, sarete pienamente soddisfatti.
Ciao a tutti e alla prossima
Imperdibile!!!
[furzeina]
24/06/2010
@pao070567:Caspiterina!A me il tabarro farebbe comodo per nascondere la panza.Ma qualcuno mi potrebbe scambiare per la nuova evoluzione del passatore(a volte ritornano),e si domandano cosa nascondo sotto al tabarr.Io candidamente,toccandomi il ventre,direi :"A gò un mez parsot!",e con l'altra mano mostrerei la ricevuta fiscale,dicendo :"A lò paghè,a sunia menga un passador!".